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CIAO UNO
Una sera eravamo fuori in macchina. Io non volevo uscire, e non volevo bere. Lei voleva fare tutte e due le cose, e alla fine le abbiamo fatte. Mentre tornavamo ho preso una pozza d'acqua e la Uno è andata contro il guard rail. Addio Uno. Nella botta ci siamo fatti male al collo tutti e due. Io avevo la cintura, lei no. Le avevo detto: metti la cintura. Mi aveva detto, non portare sfiga. Durante la ceffa ho allungato un braccio per fermare lei, altrimenti usciva dal vetro. Mi sono slogato la spalla. Da quel giorno sono a piedi. Non potevo più andare a prenderla e riportarla a casa. Durante il giorno ci si muoveva coi mezzi. E ogni volta mi rinfacciava che lei erano anni che non aspettava pullman. Una sera abbiamo litigato. Mi ha rinfacciato di essersi fatta male al collo nell'incidente per colpa mia. Per essere precisi è andata così:
Abbiamo fatto l'amore. Eravamo tranquilli e carezzosi sul divano e lei dice: haia. le dico: il collo? Annuisce. Le faccio un massaggio e le dico, mi spiace. Lei dice: se non incontravo una testa di cazzo come te adesso non mi farebbe male. Le ho detto, potevi pure metterti la cintura. O magari evitare di salire in macchina con una testa di cazzo come me. Mi ha detto che ero una gran merda. Che me ne fregavo se la avevo danneggiata. Le ho detto: ma se scopi a destra e a manca, dici niente preservativo perché non ti piace e non fai l'esame dell'AIDS? Proprio tu vieni a farmi le menate sul mettere a rischio gli altri? Ha ripetuto che ero una gran merda. È sempre un ottimo argomento quello. Le ho detto che era matura come una bambina di tre anni. Si è incazzata e mi ha detto che allora mi lasciava. Ho detto, ok. La ho riportata a casa con la macchina di mio padre. Le ho detto: ciao. Mi ha detto: e te ne vai così? Ho detto, scusa, come dovrei andarmene, in aeroplano? Ballando la tarantella? Mi ha detto: vedi sei un bastardo. Non capisci che ho detto quelle cose solo perché mi avevi ferita. Neppure ti accorgi di quanto stia soffrendo adesso, davanti a te. Non ti accorgi di nulla. Non mi vedi. Sei troppo egoista. Le ho detto. Mi spiace. Mi è sfuggito il momento in cui io ti avrei ferita. Mi ha detto. Vabbè. Se vuoi, telefonami. Le ho detto, telefonami tu. Mi ha detto: vedi? Sei il solito egoista e di me non te ne frega nulla. Mesi dopo, quando mi sono stufato di correrle dietro mi ha detto: Si vede che non te ne fregava davvero. Ci sono uscito pazzo. Non mi era mai capitato di trovarmi tanto male con una persona. Giurin giuretta. Stefano Re
© Ago 1997 da Tracce |