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Love

IL BEL GIOCO DURA POCO
Ero innamoratissimo di lei. Lei era innamoratissima di me. Insomma eravamo innamorati. E per almeno due anni tutto fu veramente tanto bello che facevo fatica a crederci. Il punto era: possibile che la vita sia davvero così bella? Avevo 20 anni quando iniziò, e 22 quando cominciò a finire. Ho pensato per anni che sia stata esclusivamente colpa mia. Ora penso sia stata colpa dell'età. Intendiamoci, non che sia necessaria una colpa, è solo una considerazione. E neppure una delle più importanti, ma forse può aiutare a spiegare. Comunque mi dicevo: ho 22 anni, e non ho mai avuto ancora avuto dalla mia libertà quelle soddisfazioni che desidero. Non voglio e non posso sentirmi legato a tal punto. Provavo ciò che qualcuno ha definito sensazione di soffocamento da storia felice. E così, per farla breve, gettai nel cesso la mia prima e più felice storia d'amore. Non fu un gesto facile. Mi ci vollero due altri anni, assai dolorosi, per terminare l'opera. Vedete, io stavo male all'idea di chiudere con lei. E quando sto male io mi rinchiudo come un riccio, divento un pezzo di ghiaccio, congelo le mie emozioni e le metto da parte, per riesaminarle quando fanno meno male e non possono più influire sulle mie capacità decisionali. Beh, non è così semplice come sembra scritto qui. Ci misi dei mesi a soffocare il mio amore.
Ma quando ero pronto a staccarmi, lei non lo era affatto. E qui sorse il vero problema. Lei mi amava, o almeno credo. Comunque fosse, soffriva davvero e soffriva tanto. Questo non era stato considerato. Già, perché si dava il caso che se anche io sapevo congelare la mia sofferenza, non ero in grado di difendermi dalla sua. Mi investiva come un torrente in piena e mi faceva vacillare anche fisicamente. Dopo alcuni tentativi, mi resi conto che non sarei mai stato in grado di sopportare di saperla soffrire così. Insomma tornammo insieme. Ma avevo rovinato tutto. Lei sapeva che restavo per lei, ma vedeva che non ero felice. E soffriva. Ed io soffrivo a vederla infelice e soffrivo per aver voglia di fuggire e soffrivo per aver combinato tutto questo e pregavo di potermi svegliare due mesi prima. Ma mi svegliavo sempre il giorno dopo ed era sempre peggio. Insomma, non voglio stufarvi con descrizioni di pianti e smarrimenti, ma vi assicuro che non fu un bel periodo.
(Qui in mezzo c'è la mia passeggiata nella Valle Oscura)
Alla fine, non vidi altra via d'uscita. Visto che non ero in grado di castrare il mio amore per lei, dovevo castrare la mia voglia di libertà. Abdicai alla mia amata indipendenza, alla mia solitudine e al mio spirito di fuga perenne e accettai di amarla, di essere suo quanto lei era mia. Dopo un paio di mesi di quasi stabilità, lei iniziò uno sciopero delle attività sessuali. Insomma non aveva più voglia. Ci rimasi male, anche perché, beh, ai tempi avevo una certa carica ormonale, ed inoltre in quel campo non avevamo mai avuto grossi problemi, anzi... Ma sapevo che poteva succedere... non era poi un problema. Ci sono mille modi di passare un pomeriggio o una serata insieme. Peccato che dopo poco tempo lei non avesse più molta voglia di passare pomeriggi, serate o mattinate con me. Preferiva passarli con un nostro amico, di recente mollatosi con la sua ragazza. Doveva consolarlo. beh, lei preferiva passare il tempo con lui che con me, intendo dire TUTTO il tempo. Oki ragazzi, nessun rancore... la lasciai di nuovo, e stavolta lei non se la prese così tanto. Era il gennaio del 1994. Io cominciai a stare male solo dopo due mesi. Solo un anno dopo seppi che lei aveva aspettato che la richiamassi e desiderato che lo facessi tanto quanto io morivo dalla voglia di farlo. Ricominciai a stare meglio dopo sette mesi circa. Ora che scrivo lei sta con il nostro amico inconsolabile. Fanno una bella coppia dopotutto.
Così va la vita.
Io non credo che potrò mai smettere di amarla.

Stefano Re © Ago 1997
da Tracce