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UN DIALOGO DEL PRIMA
Io disegnavo corpi muscolosi seduto sul letto, imparando anatomia del disegno da un testo apposta. Lei studiava diritto privato sdraiata sul tappeto. Ad un certo punto mi raggiunse sul letto. Le mostrai i disegni. "Belli" disse lei. "Facciamo una pausina?" "Certo," risposi, e posai libro fogli e matita a terra. La baciai e ci sdraiammo.
"Io intendevo solo una pausina..." disse lei. La baciai di nuovo. Di là c'era mia madre. Lei mi mostrò le unghie. Aveva uno smalto rosa. "Ti piace?" annuii. "Senti Stefano, ma come lo fanno i Pesci?" "Bagnato" dissi "Scemo. Dici che anche loro si.. lubrificano?" "E che ne so?" risi io. "Scusa ma allora come lo fanno?" insisté. Formulammo ipotesi più o meno realistiche sull'argomento. Scivolammo a parlare delle diverse specie. Le dissi che il maschio dello scorpione a volte uccide la femmina prima che il rapporto finisca. "Io sapevo che era la femmina scorpione ad uccidere il maschio..." "Infatti. È per questo che lui la anticipa. Lei lo fa solo dopo, lui ci tenta un attimo prima. Se sbaglia, muore." Lei restò lì a guardarmi di sbieco, indecisa se credermi. Eravamo entrambi del segno dello scorpione. "Un amplesso pericoloso il nostro." Dissi ridendo. Lei mi tirò un calcio. Lottammo qualche minuto, poi si riprese a parlare. "Pensa ai porcospini!" fece lei. "Amore sadomaso" dissi. "E chi si fa male è lui" "Perché?" le feci notare che è sempre il maschio a montare la femmina. "Solo noi umani facciamo eccezione." Lei non raccolse la provocazione. "I gatti fanno un casino bestiale." Dissi. "Si rincorrono, poi lui la blocca mordendola dietro la nuca e le fa il servizio." Era scandalizzata. "E lei?" "Lei miagola. Fanno di quei concerti la notte... ma voi donne siete delle stronze. Anche le gatte. Approfittano appena lui è venuto, mentre è ancora intontito, e lo graffiano di brutto. Poi scappano via." "Vorrei vedere!" saltò su lei. "I maschi gatti le violentano!" Sorrisi. "Che dici, secondo te a loro non va?" "Che cazzo c'entra? È l'istinto!" Passammo a parlare dei ragni, delle giraffe e degli elefanti. "Pensa se la femmina elefante perde l'equilibrio!" "Le balene come lo faranno?" "Bho. So che sono mammiferi... chissà se il capodoglio ce l'ha..." Si finì sui cavalli. "Deve essere molto bello vedere mentre lo fanno" "Perché?" le chiesi, baciandola sul collo. "Perché sono bestie eleganti". Le piacevano i cavalli. Anche a me piacevano. Era un pezzo che volevamo andare a fare un po' di equitazione. Solo che costava un patrimonio, cazzo. Feci una osservazione sul coso dello stallone. "Come sarà?" chiese lei. "Grosso penso. Non ne ho mai visti da vicino." L'argomento divennero le dimensioni. E l'elasticità. Lei era perplessa. Era ancora vergine. "Il tuo non ci entrerà mai là sotto..." disse, preoccupata. "Certe donne lo hanno fatto anche coi cavalli." Le dissi. "Elasticità. Pensa che di lì escono i bambini." Lei restò zitta. Non era molto convinta. Le spiegai cosa era il fist-fucking. All'inizio non mi credette, poi iniziò a ridere, e non la smetteva più. "Ok è ridicolo, ma non mi soffocare qui" "Non è per quello..." mi spiegò che si era ricordata di una confessione di una amica. Ci era rimasta male per le dimensioni del coso di un suo partner. "Non c'è solo quello... la vagina non è solo elastica.. è anche molto adattabile" "ma lei mi ha raccontato che era così!" disse alzando la mano: tra l'indice ed il pollice c'erano sì e no cinque cm. "In tiro, dico!" aggiunse. Simbolico, ma drammatico. Non mi ero mai reputato particolarmente dotato, ma a quel confronto sembravo un mostro. Lei disse che voleva misurarmelo. Persi ogni certezza immediatamente. Mi opposi. Temevo di farci una pessima figura. Si discusse, e alla fine giungemmo ad un compromesso. Acconsentii alla cosa purché avvenisse in un futuro non meglio precisato. "Certo, disse lei. Un'altra volta..." Cominciò ad allungare le mani. Finì a schifìo, come direbbe Stuart.
Stefano Re © 1991 da Tracce |