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SPECIALE THE WALL
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THE TRIAL


Good morning, Worm your honor.
The crown will plainly show
The prisoner who now stands before you
Was caught red-handed showing feelings
Showing feelings of an almost human nature;
This will not do.
Call the schoolmaster!

I always said he'd come to no good
In the end your honor.
If they'd let me have my way I could
Have flayed him into shape.
But my hands were tied,
The bleeding hearts and artists
Let him get away with murder.
Let me hammer him today?

Crazy,
Toys in the attic I am crazy,
Truly gone fishing.
They must have taken my marbles away.
Crazy, toys in the attic he is crazy.

You little shit you're in it now,
I hope they throw away the key.
You should have talked to me more often
Than you did, but no! You had to go
Your own way, have you broken any
Homes up lately?
Just five minutes, Worm your honor,
Him and Me, alone.

Baaaaaaaaaabe!
Come to mother baby, let me hold you
In my arms.
M'lud I never wanted him to
Get in any trouble.
Why'd he ever have to leave me?
Worm, your honor, let me take him home.

Crazy,
Over the rainbow, I am crazy,
Bars in the window.
There must have been a door there in the wall
When I came in.
Crazy, over the rainbow, he is crazy.

The evidence before the court is
Incontrivertable, there's no need for
The jury to retire.
In all my years of judging
I have never heard before
Of someone more deserving
Of the full penaltie of law.
The way you made them suffer,
Your exquisite wife and mother,
Fills me with the urge to defecate!

"Hey Judge! Shit on him!"
Since, my friend, you have revealed your
Deepest fear,
I sentence you to be exposed before
Your peers.
Tear down the wall!

Le immagini che accompagnano questa canzone sono interamente composte di animazioni, e sono tra le più famose del film. In molti casi questo interludio animato è stato utilizzata quale sineddoche per rappresentare l'intero film di cui, in effetti, ripercorre molti passaggi.

Pink ora dovrà affrontare il giudizio finale sulla sua esistenza. Se la porta del bagno veniva aperta da un guardiano in uniforme (un simbolo di autorità), nel cartone animato la porta diventa l'apertura di un varco nell'altissimo muro che circonda un fantoccio di pezza, simulacro di Pink. Fuori dal muro, ai due lati della apertura, stanno ritti i martelli, come guardie in attesa. Ora Pink deve presentarsi al giudizio.

Dietro quelle che paiono le quinte dello spettacolo, tra tralicci e riflettori, vediamo personaggi deformi che si consultano, e colui che sarà l'accusatore mentre si trucca allo specchio di un camerino. Delle creature vermiformi si uniscono costruendo una sorta di impalcatura su cui si erge la figura palesemente fallica di un enorme verme dotato di un aculeo. L'accusatore prende dunque la parola e si lancia in una esposizione del caso facendo una sorta di osceno balletto. L'accusa, per Pink, è quella di aver "mostrato sentimenti di natura quasi umana". Vengono quindi chiamati i testimoni: il maestro di scuola, impegnato a macinare gli alunni rendendoli vermi di carne trita, picchiandoli mentre a sua volta è picchiato dalla moglie. Il professore afferma di aver sempre saputo che era un poco di buono, ma si lamenta di non aver mai potuto raddrizzarlo come meritava, a causa dei "bleeding heart and artists" - un riferimento evidente alle posizioni riformatrici che cambiavano la natura della scuola limitando e infine sopprimendo le punizioni fisiche. Infine, il maestro si trasforma in un martello e appiattisce Pink con un sol colpo. Nel ritornello, Pink è annichilito, perso e dichiarato folle. Il secondo testimone è la moglie di Pink, che striscia sotto il muro come un serpente, trasformandosi prima in mantide poi in scorpione e infine in un simulacro femminile con il sesso e il seno oscenamente esposti. La donna sibila contro l'imputato l'accusa velenosa di non aver mai voluto comunicare, e aferra il pupazzo che rappresenta Pink per il suo pene, strapazzandolo e facendone una sciarpa.


Con un tuono entra in scena la madre, raffigurata da un aereo a reazione espulso dal muro che ruggisce "figlio miooo" mentre piomba su di lui trasformandosi in una enorme bocca (che rappresenta anche la vagina). Pink viene fagocitato e ricompare avvolto dalle braccia della madre. Le braccia, un attimo dopo, diventano un muro. La madre dice di non averlo mai voluto far finire nei guai, e chiede di poterlo riportare a casa con lei. Nel ritornello, Pink ancora una volta si dichiara pazzo, ma stavolta alza una invocazione interessante, affermando dolorosamente che una porta, nel muro doveva esserci quando vi è entrato. Le testimonianze ora sono terminate, ed il giudice-verme è pronto a proclamare la sentenza. Trasformatosi in un enorme sedere, il giudice dichiara Pink colpevole e gli assegna la massima pena: lo condanna a venire esposto ai suoi pari. La sentenza dunque sancisce che il muro venga abbattuto.


Le immagini più intense e violente del film ora si mescolano alle animazioni mentre in sottofondo la folla scandisce il giro "abbattete il muro". Tutto sfuma nella immagine silenziosa dell'immenso muro di pietra che occupa l'intero schermo. Dopo qualche attimo, il muro esplode fragorosamente accompagnato dal lungo urlo di dolore di Pink.

Il giudizio è una sorta di esame di coscienza in cui Pink, attraverso le metafore del giudice e dell'accusatore, si rende conto di aver sfuggito chi gli ha voluto bene e di aver loro fatto del male per proteggersi. La condanna finale è anche un segno di speranza: il muro, oramai diventato una prigione e il simbolo degli errori commessi, deve essere distrutto e lasciare Pink libero di ricominciare. E ovviamente liberarsi del muro è doloroso, come lo è necessariamente ogni rinascita.


Stefano Re ©1989-2004

SPECIALE THE WALL
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