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SPECIALE THE WALL
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DON'T LEAVE ME NOW
Oh, babe
Don't leave me now. How could you go? When you know how I need you To beat to a pulp on a Saturday night Oh Babe. Don't leave me now. How can you treat me this way? Running away. Oh Babe! Why are you running away? Oh Babe!
Pink, sanguinante per le ferite che si è inferto mentre devastava la sua stanza, galleggia ora nella piscina mentre immagini della moglie a letto con un altro uomo lo perseguitano. Viene a sedersi nuovamente sulla sua sdraio, a fianco della lampada a stelo dal paralume giallo, e la scena viene nuovamente rubata dalle animazioni. Mentre gli spazi si riducono all'essenziale, un'ombra che disegna il profilo della moglie sulla parete prende prima la forma del fiore-vagina e poi muta in un orribile mostro che dà la caccia a Pink costringendolo in un angolo. Immagini della moglie a letto con l'altro uomo si frappongono alle animazioni di questo fiore-vagina munito di denti acuminati, mentre Pink terrorizzato e urlante si rifugia nell'angolo, racchiuso in posizione fetale.
In questa drammatica sequenza, Pink viene travolto dal suo dolore. Il tradimento, l'abbandono da parte della moglie - con cui del resto non ha mai saputo entrare in comunicazione - sono vissuti come forme di tortura. La moglie (e più in generale la femminilità medesima) viene vista come una pericolosa e crudele trappola che sfrutta la vulnerabilità maschile per ferire nel modo più doloroso. Pink, dopo aver rotto gli argini del suo mondo interiore, dopo aver rotto il meccanismo difensivo della propria apatia, si trova a dover affrontare l'incubo del tradimento e ne viene annientato. L'immagine della enorme vagina dotata di denti acuminati è veramente impressionante nella sua incisività: mai rappresentazione di un fantasma di castrazione è stata più chiaramente esemplificata. Stefano Re ©1989-2004
SPECIALE THE WALL
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