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SPECIALE THE WALL
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MOTHER


Mother do you think they'll drop the bomb?
Mother do you think they'll like this song?
Mother do you think they'll try to break my balls?
Mother should I build the wall?
Mother should I run for president?
Mother should I trust the government?
Mother will they put me in the firing line?
Mother am I really dying?

Hush now baby, baby, dont you cry.
Mother's gonna make all your nightmares come true.
Mother's gonna put all her fears into you.
Mother's gonna keep you right here under her wing.
She wont let you fly, but she might let you sing.
Mama will keep baby cozy and warm.
Oh baby,
Of course mama'll help to build the wall.

Mother do you think she's good enough -- to me?
Mother do you think she's dangerous -- to me?
Mother will she tear your little boy apart?
Mother will she break my heart?

Hush now baby, baby dont you cry.
Mama's gonna check out all your girlfriends for you.
Mama wont let anyone dirty get through.
Mama's gonna wait up until you get in.
Mama will always find out where you've been.
Mama's gonna keep baby healthy and clean.
Oh baby,
You'll always be baby to me.

Mother, did it need to be so high?

Con il suono di un telefono si apre il pezzo "Mother". È Pink adulto che, dalla stanza d'albergo (che in seguito scopriremo essere in America, durante un tour) telefona a casa propria, in Inghilterra, cercando di rintracciare sua moglie. Il telefono squilla però invano, finché egli rinuncia al tentativo, abbraccia un cuscino e cerca di addormentarsi. Seguono per la durata del pezzo una serie di scene che miscelano esperienze reali e visioni legate da un lato all'infanzia del protagonista, dall'altro alla relazione difficoltosa tra questi, adulto, e sua moglie.

Particolarmente affascinante è la scena in cui sdraiato a letto guarda una partita (è l'unica occasione in cui egli non guardi cartoni animati o vecchi film di guerra) alla televisione, mentre viene raggiunto dalla moglie. Sembra tarda sera, non si comprende se Pink sia irato con la donna per il suo ritardo o semplicemente perso nel proprio mondo di fantasie. La donna si spoglia di fronte a lui, frappone il suo corpo nudo allo schermo della televisione, e lui si muove alternativamente, ignorandola ed evitandola, per continuare a osservare lo schermo. La scena viene sovrapposta ad un ricordo di Pink adolescente, che di nascosto nella sua stanza fuma una sigaretta e osserva una ragazza che si spoglia nella finestra di fronte. L'interesse, la curiosità e la passione di Pink bambino contrasta in modo doloroso con l'apatia e il rifiuto di Pink adulto. È evidente la disillusione, l'incapacità di condividere e comunicare che separa le due espressioni della medesima persona.


Il rapporto con la madre è oggetto di molteplici altre situazioni. Si osserva un Pink bambino a letto, spaventato da un dottore dall'aria molto severa e dalla madre stessa, che pare ingigantire l'indisposizione del figlio con la propria preoccupazione. Il terrore del bambino ("Mother am I really dying?") viene calmato con un amore assoluto, avvolgente e soffocante, che non sfata i terrori bensì li ingrandisce quasi per maggior gloria nel tenerli lontani con la propria presenza. Il rapporto è illustrato con magistrale chiarezza dal testo e dalle immagini insieme ("she won't let you fly but she might let you sing").

Ancora, il film mostra come Pink ricerchi dalla propria moglie quelle sensazioni di calore, di sicurezza e vicinanza proprie della relazione con la madre, ma le ricerchi senza essere in grado di ricostruire una relazione adulta, indipendente. Di fatto, Pink insegue una intimità che non costruisce, anzi che osteggia capillarmente, per timore di divenirne vulnerabile. Così il parallelo tra infanzia e adultità conclude la sua prima fase con Pink bambino che si rifugia nel lettone materno per sfuggire ai suoi incubi, mentre Pink adulto nella stanza buia cerca un contatto con la moglie e trova un rifiuto (che appare comprensibile se collegato alla scena del televisore appena commentata). Significativamente, dopo il rifiuto, Pink adulto esce dal letto e immagina se stesso bambino correre nella stanza della madre e trovare uno scheletro (del padre) che occupa il posto che desiderava prendere nel lettone materno.


Le scene che seguono modificano lo schema. Non è più in parallelo la relazione tra pink bambino e la madre e quella tra Pink adulto e la moglie, ma si apre, tanto nel testo quanto nelle immagini, una sorta di monologo di Pink verso la madre in cui egli chiede consiglio, rassicurazione e affetto sulla propria vita sentimentale.

Con l'efficacia di uno spot, poche scene mostrano la genesi, lo sviluppo e il crollo del matrimonio di Pink. Lo sposalizio civile, davanti ad un sindaco; una terribile scena in cui Pink suona il piano completamente offuscato dalle droghe, mentre la moglie gli chiede se si ricorda chi sia lei ("c'ero anche io davanti al sindaco") e poi, senza aver ricevuto alcuna risposta se non uno sguardo completamente vacuo, se ne va; Pink in aeroporto, che parte per la tourné; sua moglie che piange da sola; Pink che cerca di parlarle al telefono; lei che partecipa ad una manifestazione pacifista e conosce un altro uomo; Pink che si ferisce un piede con un bicchiere (simbolicamente, in rappresentazione del dolore che prova e non riesce ad esprimere); la moglie che dialoga con il suo nuovo amico; Pink in posizione fetale, nel letto dell'albergo, che cerca di telefonare; sua moglie che dorme nel letto con l'altro uomo.


E' dato acquisito in psicologia che un comportamento materno iperprotettivo sviluppi nel figlio una intensa vulnerabilità, legata in primis al continuo ingigantire i pericoli "esterni" come forma di valorizzazione del potere lenitivo materno. Così è raffigurato ad esempio per la malattia nel film, o per l'apertura affettiva verso un partner. Nel caso specifico, l'assenza della figura paterna toglie a Pink un apporto di intraprendenza che potrebbe creare una breccia nel "muro" protettivo di affetto materno. Pink cresce all'interno di questo involucro, che crescendo resta rifugio dalle crudeltà della scuola e dalle incertezze vita esterna, compensazione della assenza paterna, occasione di consolazione si, ma anche scuola di profonda non comunicabilità. Pink adulto si muove nella sua relazione come un cieco, a tentoni, incapace di gestire una comunicazione, terrorizzato a tal punto dalla vicinanza di un altro essere umano da fuggire nelle droghe e nella indifferenza, rifugiandosi nella fantasia anche e soprattutto di fronte alla concreta necessità di comunicare. La vicinanza umana e femminile non gli è affatto indifferente, al contrario, Pink ricerca un contatto. Combattuto tra i suoi timori ed i suoi bisogni, non è però in grado di trovare le forme espressive che lo rendano possibile.

La frase che chiude del testo è la più esplicativa: Pink domanda alla madre se "doveva essere proprio così alto". Sta ovviamente parlando del muro. Il muro che ha costruito attorno ai propri sentimenti, anche e soprattutto con l'aiuto della madre, per proteggersi. Un muro che però ora gli impedisce di comunicare, senza d'altronde impedirgli di soffrire per il desiderio di vicinanza. Il muro sta diventando una prigione per Pink.


Stefano Re ©1989-2004

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