Skorpio's Home Page
Reviews

SPECIALE THE WALL
« PREV - HOME - NEXT »

GOOBYE BLUE SKY


Did you see the frightened ones?
Did you hear the falling bombs?
Did you ever wonder why we had to run for shelter when the
promise of a brave new world unfurled beneath a clear blue
sky?


Did you see the frightened ones?
Did you hear the falling bombs?
The flames are all gone, but the pain lingers on.


Goodbye, blue sky
Goodbye, blue sky.
Goodbye.
Goodbye.
Goodbye.

L'immagine del padre riporta il pensiero di Pink e dunque l'azione del film al giorno della sua morte, e all'immagine di Pink infante, nella culla nel giardino già visto in precedenza. Un gatto sta puntando una colomba, che spicca il volo per sfuggire al predatore. Sull'immagine della colomba in volo si apre il primo interludio ad animazione del film, sulle note di Goodbye blue sky.

La colomba esplode in una nuvola di sangue, liberando una nera e spaventosa aquila che oscura con la sue immense ali l'intero cielo. Essa scende in picchiata sul profilo di Londra e strappa dal suolo l'intera città, lasciando la terra ferita e sanguinante. Annerisce il cielo e dai fumi che rilascia emerge un altro mostro, un immenso golem di fuoco che diviene una specie di palazzo d'acciaio da cui emanano milioni di aeroplani che offuscano il cielo sganciando bombe. Goffi simulacri di esseri umani i cui volti hanno la forma di maschere antigas si aggirano accovacciati e terrorizzati cercando riparo dalle bombe dentro grossi tubi di ferro. Il cielo appare colmo di aeroplani e scavato da riflettori sotto l'ala di nero acciaio del mostro-palazzo. Uno scheletro in divisa si accascia sul suolo devastato, la bandiera inglese cade in frantumi lasciando di sé solo una croce, il cui rosso è sangue che cola fino a terra. Di nuovo l'aquila vola e poi sembra fermarsi a terra, disseccarsi, diventare una struttura di ferro e tralicci che crolla su se stessa divorata dalle fiamme che ha originato. Lo scheletro in divisa si rialza in piedi, insieme a molti altri, e dalle rovine dell'aquila torna a spiccare il volo una colomba bianca. La colomba vola tra gli scheletri in divisa, che svaniscono sostituiti da altrettante croci bianche, mentre la prima croce grondante sangue continua a fluire, e il sangue raggiunge la grata di un tombino.


Questo interludio racchiude un grande numero di suggestioni simboliche e altrettanti spunti di riflessione. Anzitutto va notato che, mentre il recitato descrive sempre scene specifiche della vita (reale ed immaginaria) del protagonista gli interludi onirici, siano essi realizzati come animazioni o filmati anch'essi, hanno spesso valenza più ampia e universale. Questi è certamente il caso di questa prima animazione, in cui la vicenda specifica di Pink diventa occasione per rappresentare temi di ampio respiro.

La simbologia iniziale dell'interludio risulta piuttosto semplice da interpretare, ove la colomba rappresenti la pace che sanguinosamente "esplode" nella nera aquila della guerra. Si noti che l'aquila giunge da dentro la colomba, e che dalle rovine dell'aquila tornerà ad apparire la colomba. Una circolarità dunque, che raffigura la guerra e la pace come origine l'una dell'altra, in un terribile balletto che ogni cosa travolge.

È possibile vedere anche l'aquila nera come specifico simbolo del nazismo, ad esempio osservando la bordatura rossa delle sue ali e l'immagine del profilo di Londra su cui vola e che dilania con gli artigli, visto che la città fu sottoposta a durissimi bombardamenti durante la seconda guerra mondiale dai nazisti. Riteniamo però più interessante (perché meno specifico e più universale) interpretarla come simbolo della guerra tout-court. Una guerra dapprima ancora lontana, ma pur sempre minacciosa e feroce, che solca il cielo come notizia ed allarme, facendosi sempre più grande e incombente, per scendere infine a colpire portando morte e dolore direttamente sulle città.

Dall'ombra nera della guerra nasce un mostro di fuoco che diventa palazzo d'acciaio. Esso probabilmente rappresenta l'apparato industriale bellico, ovvero la concretizzazione dell'incubo e della rabbia umane, che dapprima ha sembianze mostruose e poi fredde, meccaniche, impersonali. E genera gli aerei, che bombardano le terre (stavolta non più aerei di una nazione, bensì tutti gli aerei, che bombardano tutte le terre) riducendo gli uomini a esseri deformi e terrorizzati, privati persino di volto (poiché il volto è espressione della personalità, che viene resa nulla dal terrore della guerra) in cerca di rifugio come topi.


Lo scheletro in divisa rappresenta ovviamente i soldati che cadono nella guerra, la bandiera che diventa una croce di sangue rappresenta la sconfitta di qualsiasi idea o concetto sovrano (la patria, la causa, l'ideologia) di fronte alla violenza e alla morte che la guerra produce. Ma proprio quest'orgia di morte e distruzione consuma infine la stessa aquila della guerra. Il paragone col nazismo rimane valido anche in questo punto, ma ancora una volta riteniamo che sia troppo semplificante e tolga valore al paradigma di più ampio respiro sulla guerra in sé. Un'aquila dunque che si consuma e infine svanisce restando scheletro di se stessa. I caduti tornano ad essere ricordati (gli scheletri si rialzano), la pace torna a volare come una colomba, e passando tra i caduti li trasforma in ricordo (le croci bianche). Ma la croce della bandiera non smette di sanguinare, poiché l'ideologia travolta dalla guerra, il simbolo stracciato dalla violenza non si ricompone - ed il sangue che ne sgorga rappresenta il dolore delle ferite interiori che nessuna pace può sanare.


Stefano Re ©1989-2004

SPECIALE THE WALL
« PREV - HOME - NEXT »