Pink, che ora mostra undici o dodici anni, in assenza della madre, si avventura nella stanza dei genitori ed apre un cassetto in cui sono conservati alcuni cimeli del padre. Qui trova la pergamena celebrativa regale che commemora la caduta sul fronte del padre. Pink legge la pergamena, carica la pistola con i suoi proiettili, indossa la divisa del padre e si osserva nella specchiera. In essa, vedrà il volto del padre in divisa.

Questa seconda parte della canzone "when the tigers broke free" affianca un ambiguo sarcasmo e la rabbia al dolore e eleva un urlo nel narrare in toni quasi poetici quello che nell'ultima strofa viene denunciato come un furto: il furto del padre.

In questa scena si configura e specifica meglio l'immagine già abbozzata all'apertura del film, il padre viene "elevato" al rango di immagine e consolidato nella percezione del giovane Pink come simbolo del glorioso guerriero (glorioso perché lodato dal Re Giorgio di Inghilterra in persona e dai generali, perché essenziale col suo eroico sacrificio alla vittoria della guerra). E l'immagine che il giovane Pink vede nello specchio evidenzia l'associazione di alcuni elementi: la divisa, l'eroismo, la volontà di emulare il padre nelle sue gesta. Se da un lato la morte in guerra del padre è fonte di dolore e sofferenza, dall'altro Pink ne ricerca un credito, e lo trova soltanto nel simbolismo della guerra e nel mito del guerriero. Sarcasmo ambiguo, dunque, perché se da un lato la pergamena siglata dal sigillo regale non offre consolazione alla solitudine, è ugualmente tutto ciò che Pink ha per rappresentare suo padre. La commemorazione dell'eroe, del guerriero. A questa immagine, a questo mito, cercherà di avvicinarsi per sentirsi nuovamente vicino al padre che non ha mai potuto conoscere.