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SPECIALE THE WALL
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IN THE FLESH?


So ya
Thought ya
Might like to go to the show.
To feel the warm thrill of confusion
That space cadet glow.
Tell me is something eluding you, sunshine?
Is this not what you expected to see?
If you wanna find out what's behind these cold eyes
You'll just have to claw your way through this disguise.

Su un violento riff di chitarre elettriche le porte della stanza d'albergo scosse dalla donna delle pulizie diventano, nella percezione di Pink, pesanti portoni dello stadio in cui il concerto si terrà quella sera. Una folla di ragazzi sfonda quei portoni, riversandosi in una corsa folle nei corridoi dello stadio. I ragazzi si sovrappongono ai soldati inglesi - presumibilmente gli stessi del reparto del padre di Pink - che corrono urlando come loro e cadono falciati dai colpi nemici così come alcuni dei fan cadono a terra travolti dai loro compagni. Altre scene di scontri violenti tra la polizia e gli spettatori del concerto si sovrappongo a immagini di guerra, e infine i feriti portati via dalle ambulanze si confondo con i feriti soccorsi o lasciati a morire sul campo di battaglia.

I giovani che hanno raggiunto la sala del concerto, i sopravvissuti, si trovano ora ad assistere ad una scena invero particolare, che vede Pink esibirsi vestito di una strana uniforme (che nei colori e nella immagine richiama da vicino una divisa nazista) alla luce di un falò ardente. Pink arringa al suo pubblico da un balcone ornato di un'aquila ed attorniato da grandi stendardi su cui campeggia già il simbolo dei martelli incrociati. Le sue parole esortano a superare le aspettative dallo spettacolo e, per chi voglia davvero scoprire cosa si nasconde dietro la i suoi "occhi glaciali", invita a "scavare a colpi di artigli" attraverso la maschera.

Il comizio è seguito da una sequenza di scene guerra in cui soldati inglesi vengono falciati dal nemico, sequenza che si conclude osservando il padre di Pink nei suoi ultimi attimi di vita, mentre sotto il fuoco nemico corre lungo un terrapieno fino al telefono da campo, ma prima che possa ottenere comunicazione la trincea viene colpita in pieno da una bomba sganciata da uno stuka.

Alle immagini della morte del padre di Pink, in un pigro pomeriggio di sole viene mostrata la madre di Pink addormentata su una sdraio in un giardino assolato. In una culla nel mezzo del giardino trova posto Pink, ancora in fasce.


Appare evidente fin da queste prime scene la percezione ambiguamente distorta della realtà del protagonista, che appare muoversi in una miscela di presente, realtà, passato e immaginazione. Elementi di tutti questi piani sono sommati in una rappresentazione allegorica che in sé raccoglie, esalta e rappresenta i desideri, le paure, le speranze del protagonista. Così il breve "comizio" dal balcone invita a non fermarsi all'apparenza, alla facciata, ma a scavare a fondo per scoprire che cosa si nasconde sotto il mascheramento. Un messaggio che è al tempo stesso una richiesta di aiuto ed una minaccia.

In termini più generali, invece, il parallelo tra la guerra e il concerto suggerisce una interessante riflessione sulla "necessità di guerra" insita nel genere umano. Si combatte sempre, se non per vincere una guerra per raggiungere un posto ad un concerto. Si cade e si viene travolti, o si viene feriti e si ferisce il nemico. Quasi a suggerire che in assenza della violenza di bombe e raffiche di mitra in qualche modo gli esseri umani vengano a ricreare le stesse situazioni, a ricercare lo stesso pericolo e lo stesso dolore. Il dolore del soldato ferito, la violenza che questi vissuti comporta, appaiono quali immutabili espressioni dell'essere umano, cui nessuno può sfuggire, in qualsiasi tempo e condizione si trovi a vivere. La guerra dunque non più vista quale fenomeno originato dalle cause per cui viene combattuta, bensì motivata per se stessa, le cui le giustificazioni vengono fabbricate di volta in volta.


Stefano Re ©1989-2004

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