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SPECIALE LIVING DEAD
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4.3 Day e la libertà


In Day of the Dead la libertà è il tema centrale. La scena è immediatamente posta all'interno di un bunker di mattoni bianchi, costruito presso delle antiche miniere. Gli abitanti del bunker sono costantemente esclusi dalla visione del cielo, come dei reclusi in un carcere. In questo labirinto soffocante scienziati e militari convivono in modo conflittuale, in un clima di scarsità crescente di munizioni, mezzi e speranze. La libertà fisica e psicologica dei personaggi si restringe sempre di più nello svilupparsi della trama, quando il Capitano Rhodes, preso il comando del gruppo, impone limiti assurdi di tempo all'equipe di scienziati per le loro ricerche, dando corpo alla frustrazione e alla angoscia dei militari nei confronti degli scienziati. Specularmente il dottor Logan, il capo degli scienziati, si muove in uno spazio/tempo di libertà dettato solo dal proprio delirio, conducendo esperimenti sempre più orripilanti, che portano all'esasperazione i militari.

Sotterrati nel bunker, che John definisce "una enorme pietra tombale" i protagonisti si dibattono in conflitti sempre più acuti, fino a quando la rabbia di Rhodes, la follia di Logan e la debolezza psichica di Miguel non precipitano la situazione nel disastro complessivo. La critica alla stupidità e alla facile violenza della società americana e in particolare dei militari è palese, ma anche la critica verso gli intellettuali e gli scienziati, chiusi nel loro mondo accademico, pronti a avviare qualsiasi sperimentazione per quanto spaventosa essa possa essere e completamente isolati dai cambiamenti sociali del mondo che li circonda.

Qui due diverse forme di "eroe" si fiancheggiano: Sarah, che cerca di tenere insieme il gruppo e riconciliare i militari per proseguire la ricerca, e John, che si isola sempre di più e desidera solo la fuga verso un'isola lontana - quello stesso "mondo senza barriere" di cui vagheggerà Riley in Land. La libertà dunque come impegno, nel gruppo, o come fuga, fuori di esso. La libertà tornerà anche ad essere oggetto di riflessione in Land, quando Riley e i suoi amici finiscono, senza accuse né processi, in una galera. E poco prima, Riley stesso, guardando i Militari accampati per proteggere la città dagli zombie, confessava ad un amico deluso della propria condizione sociale "tu ti senti escluso, segregato, ma io guardo lì e capisco che siamo tutti segregati."


Stefano Re ©2005

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