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SPECIALE LIVING DEAD
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4.2 Dawn e il consumismo


Quando i quattro fuggitivi scendono con il loro elicottero sul tetto del centro commerciale di Dawn, le loro azioni sembrano assolutamente ragionevoli, guidate dalla necessità di sopravvivere. Ma quando ne fanno la propria casa, scacciando le orde di morti viventi che, in una metafora feroce dei consumatori, vagano all'interno dell'edificio in eterno senza meta, essi affermano un concetto assai spaventoso: per vivere, tutto ciò che ci occorre sta in un centro commerciale. Parrebbe di vedere un immaginario spot che dica: "siete circondati da morti viventi che vogliono divorarvi? Niente paura: al centro commerciale Taldeitali troverete tutto ciò che vi occorre a dimenticarvene e divertirvi in assoluta sicurezza!" uno spot simile viene invero a mostrarsi in Land, a cantare le lodi del complesso grattacielo in cui si "rivive" il fasto del passato - lontano dal puzzo dei morti viventi. In Dawn i sopravvissuti godono di ogni confort all'interno del loro rifugio, mentre centinaia di zombie si affollano alle porte come fedeli chiusi fuori dal loro tempio.

E come saccheggiatori del tempio giungono i predatori che assaltano ed espugnano il rifugio nella parte finale del film. Anch'essi vi cercano tutto ciò che desiderano, e spesso non si tratta di oggetti che possano avere alcuna effettiva utilità. L'esigenza del superfluo appare grottescamente ingigantita dallo stato di pericolo e disastro in cui l'intero pianeta sembra sprofondato. La telecamera di Romero segue i saccheggiatori nella loro opera e con occhio ironico ce li mostra arraffare davvero di tutto, tra cui mucchi di danaro evidentemente oramai inservibile, gioielli, persino televisori. Nel perfetto stile di vita consumista, quando uno dei predoni fa osservare ad un altro che oramai "non trasmette più nessuna stazione", quest'ultimo afferra una mazza e frantuma i teleschermi. Ciò che non può essere consumato va distrutto. Dall'usa e getta all'usa o getta.

In un'altra feroce simbologia, tra le pochissime cose che i predoni non rubano c'è una camicia con cravatta Regimental. Tra i predatori motociclisti le cravatte non hanno appeal. Ad ultimo la scelta critica di Steven di cui ho già discusso in precedenza, viene a collocarsi proprio nello stesso filone delle scelte "consumistiche". Steven non si rifugia al piano superiore, bensì ingaggia battaglia contro gli invasori per difendere ciò che considera la sua proprietà. E nel farlo condanna se stesso alla morte e il suo piccolo gruppo al disastro. Sarà difatti lui, ridotto a zombie, a condurre gli altri morti viventi al rifugio segreto del gruppo al secondo piano del centro commerciale. Il finale, inquietante e pessimista, mostra la coppia interrazziale fuggire con l'elicottero, senza una meta, con poca benzina, in una alba azzurra, con poche nubi in cielo e molti zombi in terra. Abbandonando il centro commerciale, essi abbandonano tutto ciò che sono stati.


Stefano Re ©2005

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