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Dio

Stiamo al Gioco
Quindi non dimenticatevi che quanto segue resta sotto questo titolo.

DIO
Salivo le scale
del tuo dolce declino
credevo davvero
che fosse la via

Felice.

Ma Socrate insegna
e Nietzsche distrugge.
È bastato guardarmi
fin sotto la pelle
a chiudere, per sempre
i miei sensi
al dolce canto dei tuoi angeli
Furioso.

Col tempio fatato
coi giusti e coi santi
brillo di luce.

Ma non è la tua.

Dio ha un sacco di caratteristiche. Stando alle scritture, è eterno, onnisciente, onnipotente, ama il creato, è dotato di volontà. Tutto ciò che fa, lo fa con tutte queste caratteristiche. L’amore di Dio, mi dicono, sta nel sorriso di un bimbo, nella gioia di aiutare il prossimo, nel canto degli uccelli al mattino, nel sole che sorge. E che dire del cancro che stronca il bambino, del mendicante che coi soldi presi si droga, dell’inquinamento che uccide gli uccellini, delle radiazioni solari che ci avvelenano? La natura è creata da Dio, in essa regna l’armonia, mi dicono.

Ma dove sta l’amore di Dio nella caccia delle tigri, nella corsa disperata della gazzella, nel suo sangue sugli steli delle praterie? Dov’è l’amore divino nella crudeltà del gatto, che tortura la preda senza ucciderla per puro istinto? Dove sta l’armonia in un mondo in cui gli animali si cibano l’uno dell’altro, finché la vecchiaia e le malattie non li rendono così deboli da morire per mano dei loro simili o spegnersi di fame e sete? In realtà il mondo è costruito su precetti molto lontani da quelli che la religione cattolica attribuisce al suo Dio.

Dio è onnipotente. Può modificare, annullare o creare exnovo ogni aspetto della realtà che ci circonda. Dispone della realtà a suo piacimento. Ora, se Dio è onnipotente, ed è al tempo stesso amore per il creato, come mai questo mondo non è basato su armonia e amore ma su lotta e sofferenza? Perché crearci limitati, sottoposti ad impulsi e desideri che lui stesso condanna? Insomma, Dio è volontà. Se ci ha fatti così e se ha fatto il mondo così vuol dire che voleva che tutto fosse come è. Voleva le guerre, gli incidenti, il cancro e l’AIDS.
Il che non me lo rende affatto simpatico.


Stefano Re © 1995