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SPECIALE LIVING DEAD
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3.1 Stato di Emergenza


Nei primi due film i protagonisti vengono introdotti nella trama chiaramente in questa fase: essi devono da subito fronteggiare l'attacco degli zombie tanto fisicamente quanto psicologicamente. Debbono sfuggire loro, combatterli, respingerli, trovare riparo. Si raggruppano e cercano strumenti, mezzi e costruzioni in grado di proteggerli. In questo stadio, le reazioni sono immediate, non vi è tempo per elaborazioni troppo profonde. Tutti i personaggi reagiscono con ribrezzo. Molti di essi cercano solo la fuga, unendosi a chiunque incontrino per cercare conforto e aumentare le proprie possibilità di sopravvivenza. Si formano dunque piccoli gruppi di estranei, legati dal trauma della fuga. I compagni di avventura sono spesso in precedenza sconosciuti tra di loro, e solo il caso (ovvero il regista) li assembla di individui tra essi compatibili (come in Dawn) ovvero incompatibili (come in Night o Day).

Tra essi alcuni, per indole o per addestramento, trovano il sangue freddo per fronteggiare la situazione ed assumono dunque automaticamente la leadership dei gruppi creatisi. Nella fase di Emergenza, durante la lotta e la fuga, la leadership non viene messa in discussione, poiché i personaggi sanno istintivamente che farlo significherebbe ridurre per tutti le chance di sopravvivere. In questa fase vengono definiti i ruoli di comando, e ciascuno non ha altro che il tempo di agire secondo le sue possibilità per la salvezza propria e del gruppo. In questa fase l'affermazione della forza, prima psicologica che fisica, è essenziale. Il comando ed il potere viene raccolto e mantenuto da chi meno subisce il terrore dei nemici e per primo intuisce come combatterli efficacemente e sfuggire loro. La meta è, naturalmente, un rifugio almeno temporaneamente sicuro dall'attacco degli zombie.


Stefano Re ©2005

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