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L'aculeo

SANSILVIO, POVERA SINISTRA
Domenica 22 Settembre 2002

Mi girano questa simpatica immaginetta.
Ecco che risponderebbe un Berlusconfan:

GIUSTIZIA:
Vedere perseguiti tutti coloro che hanno usato e sfruttato il sistema delle tangenti, fuorché naturalmente tutti coloro che lo hanno fatto come responsabili delle cooperative rosse.

EGUAGLIANZA:
Avere tutti il diritto di studiare sui testi scritti da professori di sinistra, e se ci si azzarda ad adottare DeFelice salta la cattedra.

LIBERTA':
Quella di esprimere liberamente la propria vena satirica, solo ed esclusivamente contro esponenti di destra, in tutte le reti televisive dello stato, pubbliche o private; quella di ricevere stipendi principeschi pagati dalle tasse per condurre programmi tendenziosi e politicizzati; quella di venire riassunti e quindi tornare a produrre per conto di un datore di lavoro che ci disprezza a tal punto da inventarsi scuse risibili per liberarsi di noi con un licenziamento illegittimo.

Se qualcuno di sinistra li leggesse, troverebbe sicuramente obiezioni valide a questi argomenti. Ma non li leggeranno neppure, perché qui non conta più che ragioni si possano avere, ma soltanto il fatto che:
o odi Berlusconi
o sei suo servo.

Ma questi non sono i parametri in cui si divide un dibattito politico, perlomeno non tra persone adulte.

E' davvero ridicolo come la politica diventi un fatto emotivo, in cui conta quanto sostieni o quanto dileggi il "capotribù." Come se questo fosse il nodo centrale nell'essere di destra o di sinistra, per quanto queste categorie possano avere ancora una qualsivoglia funzione distintiva.

Su questo piano vince chi conquista più "affetto" dalla massa, anziché chi presenta programmi politici e li sa mantenere.

E se il metamessaggio fosse poco chiaro, eccolo esplicitato: Finché la sinistra mostrerà questo rancore continuo verso Berlusconi, egli sarà sempre di più un martire. Il che fa incazzare anche me, visto che odio sentirmi preso per il culo ed oggi la politica fa sempre e solo quello.

La politica, in un paese decente, non è fatta di rivalità personali e affettive. E' fatta di contenuti.
Chi vuole battere Berlusconi sul serio, anziché dedicare tante energie a insultarlo per poi fingere di riderne (che poi di fatto si vede ben distante che non ne ride affatto tanto mal di pancia gli fa che sia Presidente del Consiglio) si scelga un esponente decente (come lo era Prodi)anzichè parolai di plastica come Rutelli o buffoni demagoghi come Cofferati.
E programmi che dicano qualcosa, magari.

Se poi l'Italia continuerà a votare il Cavaliere per pura affezione, perlomeno la sinistra potrà a ragione sostenere di essere una parte adulta e responsabile del paese.

Adesso come adesso tutto quello che può sostenere è di esserne la parte invidiosa. Il che la rende anche più patetica di una maggioranza di governo che vince sull'affetto tribale della gente per il proprio "martire."


Stefano Re © 22/09/2002