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L'aculeo

FINALMENTE ESCE LA VERITÀ SUI BLACK BLOCKS
32 luglio 2001

Intervistato in esclusiva il loro capo, Adolfo Hadler, che ci spiega tutto riguardo alle tute nere e bianche, alla polizia e agli scontri di Genova.

"Ma che c'entra il G8?" Questo ci ha detto Hans Stratter, il naziskin in divisa da soldato della Wermacth che abbiamo intervistato durante gli scontri di piazza. "Io veramente sono qui per il raduno di Motociclisti Neonazisti della Morte Nera che si terrà a Varazze stasera, già che c'ero mi sono passato a scaldare i muscoli" ci spiega mentre intorno impazza la mattanza. La polizia carica, lui acchiappa al volo un lacrimogeno e lo usa per pulirsi i denti, poi continua: "Ma se proprio volete saperne di più potreste chiedere al mio Sturmbanfurher, venite che ve lo presento." E così lo seguiamo attraverso la guerriglia, i poliziotti caricano, uno ci si avvicina, riconosce Hans, gli stende un tappetino rosso porpora con graziose piccole svastiche ai bordi, poi vede me e il fotografo, balza sul fotografo e gli rompe in due testa e macchina fotografica con una serie di colpi di manganello.
"Ma cazzo!" grido io in Italiano, e il celerino si avventa su di me.
"Ma no, è con me!" grida Hans in tedesco.
"Heil Hitler!" grido io.
Il poliziotto si calma subito e con un sorriso cameratesco si rigetta nella mischia a manganellare poveri manifestanti alti più o meno venti centimetri "Ah, quelli della rete lilliput," spiega Hans. "prima per errore ne ho schiacciati un paio. A proposito, mi spiace per il suo fotografo, sa com'è, nella foga di fare le cose per bene..."
Seguiamo il tappetino rosso, strada facendo Hans incendia e rovescia un paio di bidoni delle immondizie, prende a calci una vecchietta, stupra un barboncino, dà fuoco ad un cellulare dei carabinieri di passaggio e stritola sotto i piedi un cellulare della nokia. E finalmente eccoci all'interno del piccolo ma sagace ufficio di fortuna del capo dei black blocks: Una sobria scrivania in marmo nero con svastiche ai bordi e un'aquila d'oro alla destra della poltrona in pelle umana. Il tutto nel seminterrato di una caserma dei Carabinieri, ovviamente.
"Heil Hitler", ci saluta cordialmente Adolfo Hadler, impeccabile in divisa da Strumbanfurher, il passamontagna e la felpa neri ordinatamente piegati sulla scrivania. "Sedetevi, prego, ho giusto una decina di minuti prima di guidare la sesta colonna all'attacco nella zona est, non vorremmo fare aspettare i colleghi poliziotti sapete com'è.."
"Certo certo, facciamo in fretta dunque: la prima domanda è scontata, che ci fate qui a Genova?"
"E' stato tutto un equivoco, un malinteso in buona fede," spiega affabile, "I camerati usano internet non da molto e sono, come dire, ancora un po' legnosi. Hanno letto che ci sarebbe stato un raduno molto grande di tute bianche, lenzuoli bianchi, e abbiamo frainteso: pensavamo si trattasse di un grande raduno del Ku Klux Clan. Noi del G8 non ne sappiamo nulla, ma una volta qui a Genova, beh ci siamo adattati a quello che c'era..."
"Mentre venivo scortato qui da Hans ho avuto come l'impressione che i poliziotti avessero per lui un trattamento di favore..."
"Certo, guardi questo ufficio ci è stato procurato dalle forze dell'ordine, si tratta dello scantinato di una caserma di Carabinieri, ce la hanno data equo canone, un vero regalo. Pensi che il maresciallo Santoro mi aveva offerto il suo ufficio, ma poi era troppo in vista e così... Ma si sta benone qui, c'è una uscita diretta sulle zone calde, un sacco di spazio per spranghe, coltelli, lanciafiamme, bombette puzzolenti e tric e trac. Poi l'appuntato Gagliuzzi fa degli spaghetti alle vongole strepitosi..." "Ma allora come mai avete attaccato le forze dell'ordine, se siete in combutta con loro?"
"Beh sa com'è, lo spirito guerriero vuole la sua parte... Ne abbiamo discusso col questore e lui, gentilmente, ha schierato per primi tutti i poliziotti in odore di sinistra, mancini o sospetti omosessuali, tanto per darci qualcosa con cui giocare..."
"E le banche? e la devastazione della città?"
"Un altro accordo commerciale. Lo sa che l'economia fa girare il mondo no? Una serie di filiali dovevano rinnovare i locali e cercavano una copertura per le spese e così..."
Un botto, vetri dappertutto, nella stanza irrompe un lacrimogeno. Hans si è già pulito i denti, per cui se lo mangia.
"Ora dovrete scusarmi ma ho una carica contro la polizia da gestire e tra un paio d'ore ho un aperitivo col ministro Scajola per fare il punto della situazione, per cui se non le spiace..."

Dal nostro inviato, S. Skorpiowitz


Stefano Re © 32/7/2001