Intervistato in esclusiva il loro capo, Adolfo Hadler, che ci spiega tutto
riguardo alle tute nere e bianche, alla polizia e agli scontri di Genova.
"Ma che c'entra il G8?" Questo ci ha detto Hans Stratter, il naziskin in
divisa da soldato della Wermacth che abbiamo intervistato durante gli
scontri di piazza. "Io veramente sono qui per il raduno di Motociclisti
Neonazisti della Morte Nera che si terrà a Varazze stasera, già che c'ero mi
sono passato a scaldare i muscoli" ci spiega mentre intorno impazza la
mattanza. La polizia carica, lui acchiappa al volo un lacrimogeno e lo usa
per pulirsi i denti, poi continua: "Ma se proprio volete saperne di più
potreste chiedere al mio Sturmbanfurher, venite che ve lo presento." E così
lo seguiamo attraverso la guerriglia, i poliziotti caricano, uno ci si
avvicina, riconosce Hans, gli stende un tappetino rosso porpora con graziose
piccole svastiche ai bordi, poi vede me e il fotografo, balza sul fotografo
e gli rompe in due testa e macchina fotografica con una serie di colpi di
manganello.
"Ma cazzo!" grido io in Italiano, e il celerino si avventa su di me.
"Ma no, è con me!" grida Hans in tedesco.
"Heil Hitler!" grido io.
Il poliziotto si calma subito e con un sorriso cameratesco si rigetta nella
mischia a manganellare poveri manifestanti alti più o meno venti centimetri
"Ah, quelli della rete lilliput," spiega Hans. "prima per errore ne ho
schiacciati un paio. A proposito, mi spiace per il suo fotografo, sa com'è,
nella foga di fare le cose per bene..."
Seguiamo il tappetino rosso, strada facendo Hans incendia e rovescia un paio
di bidoni delle immondizie, prende a calci una vecchietta, stupra un
barboncino, dà fuoco ad un cellulare dei carabinieri di passaggio e stritola
sotto i piedi un cellulare della nokia. E finalmente eccoci all'interno del
piccolo ma sagace ufficio di fortuna del capo dei black blocks: Una sobria
scrivania in marmo nero con svastiche ai bordi e un'aquila d'oro alla destra
della poltrona in pelle umana. Il tutto nel seminterrato di una caserma dei
Carabinieri, ovviamente.
"Heil Hitler", ci saluta cordialmente Adolfo Hadler, impeccabile in divisa
da Strumbanfurher, il passamontagna e la felpa neri ordinatamente piegati
sulla scrivania. "Sedetevi, prego, ho giusto una decina di minuti prima di
guidare la sesta colonna all'attacco nella zona est, non vorremmo fare
aspettare i colleghi poliziotti sapete com'è.."
"Certo certo, facciamo in fretta dunque: la prima domanda è scontata, che
ci fate qui a Genova?"
"E' stato tutto un equivoco, un malinteso in buona fede," spiega affabile,
"I camerati usano internet non da molto e sono, come dire, ancora un po'
legnosi. Hanno letto che ci sarebbe stato un raduno molto grande di tute
bianche, lenzuoli bianchi, e abbiamo frainteso: pensavamo si trattasse di un
grande raduno del Ku Klux Clan. Noi del G8 non ne sappiamo nulla, ma una
volta qui a Genova, beh ci siamo adattati a quello che c'era..."
"Mentre venivo scortato qui da Hans ho avuto come l'impressione che i
poliziotti avessero per lui un trattamento di favore..."
"Certo, guardi questo ufficio ci è stato procurato dalle forze dell'ordine,
si tratta dello scantinato di una caserma di Carabinieri, ce la hanno data
equo canone, un vero regalo. Pensi che il maresciallo Santoro mi aveva
offerto il suo ufficio, ma poi era troppo in vista e così... Ma si sta
benone qui, c'è una uscita diretta sulle zone calde, un sacco di spazio per
spranghe, coltelli, lanciafiamme, bombette puzzolenti e tric e trac. Poi
l'appuntato Gagliuzzi fa degli spaghetti alle vongole strepitosi..."
"Ma allora come mai avete attaccato le forze dell'ordine, se siete in
combutta con loro?"
"Beh sa com'è, lo spirito guerriero vuole la sua parte... Ne abbiamo
discusso col questore e lui, gentilmente, ha schierato per primi tutti i
poliziotti in odore di sinistra, mancini o sospetti omosessuali, tanto per
darci qualcosa con cui giocare..."
"E le banche? e la devastazione della città?"
"Un altro accordo commerciale. Lo sa che l'economia fa girare il mondo no?
Una serie di filiali dovevano rinnovare i locali e cercavano una copertura
per le spese e così..."
Un botto, vetri dappertutto, nella stanza irrompe un lacrimogeno. Hans si è
già pulito i denti, per cui se lo mangia.
"Ora dovrete scusarmi ma ho una carica contro la polizia da gestire e tra un
paio d'ore ho un aperitivo col ministro Scajola per fare il punto della
situazione, per cui se non le spiace..."
Dal nostro inviato,
S. Skorpiowitz
Stefano Re
© 32/7/2001