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Sesso

COMINCIAMO BENE...
Ho fatto le elementari in una scuola di suore. In terza elementare ci hanno distribuito una specie di enciclopedia. Mentre la maestra spiegava non so più cosa, presi un foglietto e mi misi a disegnare, come ero solito fare. Il soggetto di quella mattina erano una dozzina di adulti nudi, coi genitali ben caratterizzati, impegnati in varie forme di rapporto. C'erano due donne una sopra l'altra a 69; un uomo con due donne sedute sopra (una sul volto e una sul bacino); in primo piano un uomo e una donna nudi che si toccavano a vicenda i genitali; dietro un'altra coppia che scopava alla grande; un'ultima coppietta era impegnata in una bella pecorina in basso a sinistra. Ricordo molto bene che avevo disegnato le vulve sempre con un triangolino tutto di peli con sotto un taglio nella pelle perché non ero molto esperto della loro anatomia interna. I piselli invece erano tutti diritti come soldatini. Avevo un modello tra le gambe e lo conoscevo già piuttosto bene. Inoltre leggevo sempre i porno lasciati in cantina da qualche operaio dopo qualche lavoro. Insomma i miei disegni erano piuttosto chiari e specifici. Fatto sta che ero così concentrato a disegnare che mi accorsi all'ultimo che la maestra veniva verso il mio banco e nascosi il foglietto tra le pagine dell'enciclopedia. E lì lo dimenticai, con quella sbadatezza che è comprensibile nei bambini di sette anni. Quando mia madre se lo trovò in mano sfogliando le pagine della nuova enciclopedia che ci avevano dato a scuola, non pensò neppure per un attimo che potessi averlo disegnato io. I bimbi di sette anni non disegnano simili sconcezze. hehehe. Forse guardando i miei quadri negli ultimi anni ha cambiato idea.
La mattina dopo mi accompagnò a scuola tutta furiosa e piantò una scenata con la maestra e con la direttrice per sapere chi poteva aver fato una simile stupidaggine, a chi era stato in mano quel testo, chi chi chi! Ricordo l'incredibile imbarazzo delle suore, della maestra, di tutti quanti. Chissà che casini sono seguiti. Devo dire che ero terrorizzato. Ma non ho mai ceduto e non ho mai cantato su questa faccenda. Anche se per mesi temetti di essere scoperto e messo a morte. A partire dall'anno successivo cominciai a riderci sopra invece, e non ho ancora smesso. Bhè, mamma, ora lo sai con sicurezza. Quel disegno era roba mia. Consolati, hai un figlio porco, ma è un vero artista.


Stefano Re © 1997
da Tracce