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PECCATO SENZA REDENZIONE
Il detective William Somerset è stanco di ciò che come poliziotto deve continuamente affrontare. E' stanco del cinsimo, della crudeltà e dell'assuefazione a tutto questo che satura la città in cui vive, e per questo ha deciso di ritirarsi. Di tutt'altra opinione il suo nuovo compagno, il giovane e impulsivo Detective Mills, appena trasferitosi in città con la sua bellissima moglie, pieno di sè, baldanzoso e ferreo nella convinzione di stare facendo la cosa giusta. Nei sette giorni che dividono Sommerset dal congedo, i due poliziotti si trovano tra le mani una serie di tremendi omicidi chiaramente collegati tra loro, che li costringeranno ad avvicinarsi l'uno all'altro in una sempre più disperata lotta contro il tempo e la mente distorta ma terribilmente lucida dell'assassino. La fotografia, il montaggio e la musica, uniti alla superba recitazione di tutto il cast, rendono alla perfezione un clima tetro, plumbeo, che avvolge la vicenda e pesa sui personaggi a profezia di sempre maggiori sciagure. Molto spesso questo film è stato definito un pugno nello stomaco. Ma aldilà degli aspetti più spettacolari, tra cui ovviamente il durissimo finale, la forza inquietante di Se7en risiede nell'atmosfera cupa ma terribilmente realistica che sia l'ostinata rassegnazione di Sommerset sia la violenta ribellione di Mills e persino la distorta ferocia di John Doe accrescono nel tentativo di contrastarla. A vincere su tutti è proprio la città, insensibile leviatano senza nome.
Uno splendido Bradd Pitt, che una volta di più mostra di saper recitare, divide la scena senza alcuna invadenza con un Morgan Freeman la cui presenza, da sola, nobilita qualsiasi personaggio. Plauso anche a Gwyneth Paltrow, che nel pochissimo spazio concessole dal copione esprime il personaggio con una semplice e toccante intensità che non le le abbaimo visto replicare in altri film. Ultima sviolinata per Kevin Spacey, che si adagia senza trionfalismo nel suo ruolo mostrando un serial killer al tempo stesso lucido, dalla incredibile forza di volontà eppure malato, distorto, ossessivo. Medaglie sparse a tutto il cast dunque, che insieme a una fotografia ed un montaggio eccezionali riescono a far quasi completamente scordare la macroscopica inverosimiglianza di alcuni punti chiave della vicenda. Completamente assurdo difatti il tempismo che in soli sette giorni vede la realizzazione degli omicidi, il ritrovamento delle vittime e persino il coinvolgimento attivo dei detective nelle trame dell'omicida. Se difatti Hannibal Lecter nel silenzio degli innocenti appare inverosimile, John Doe sembra qui visivamente molto più realistico come personaggio, ma i suoi delitti sono decisamente meno plausibili di quelli dello psichiatra cannibale. Tutto sommato, Se7en resta un film affascinante, motlo ben curato, splendidamente recitato e coinvolgente. Da vedere. Prima di questo film, David Fincher si era distinto nel 1992 nella regia di Alien³, patetico numero 3 della saga di Alien, un film talmente inconsistente da rendere questo Se7en una vera e propria redenzione. Percorso di redenzione che non pare essersi arrestato qui, se pensiamo che dopo The Game Fincher ha diretto nel 1999 Fight Club, probabilmente uno dei film più geniali del secolo.
SCHEDA
Se7en
regia di David Fincher, anno 1995. Personaggi e interpreti: Morgan Freeman - Detective William Somerset Brad Pitt - Detective David Mills Gwyneth Paltrow - Tracy Mills Kevin Spacey - Johnatan Doe
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