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GIUSTIFICARE IL CRIMINE
  Altrettanto utile risulta cercare di assumere il punto di vista del criminale, seguire il corso dei suoi pensieri e le sue interpretazioni dei fatti. In questo modo risulterà facile fornirgli un mezzo per salvare la faccia e dargli anche delle motivazioni razionali accettabili che giustifichino almeno ai suoi occhi gli atti compiuti. Ciò gli permette di parlare del crimine con maggiore facilità. Ancora l'agente Douglas racconta il metodo assai originale tramite cui durante una intervista in carcere riuscì a convincere un criminale restio a discutere con lui i dettagli del macabro crimine per cui stava scontando la pena. Ecco il brano, in cui abbiamo per comodità chiamato X il carcerato.

Poiché X continuava ad ignorarci, mi rivolsi al suo accompagnatore (un funzionario delle carceri, N.d.A.). Cominciai quindi a parlare come se X Non fosse presente.
"lo sa cos'ha fatto il suo amico? Ha fatto fuori otto fighe. E alcune erano davvero notevoli. Ha liquidato otto bei culetti che ci avrebbero proprio fatto un gran comodo. Le sembra giusto?" (..)
il consulente mi rispose a tono, e la nostra schermaglia si protrasse per un po'(..)
Dopo averci ascoltato per qualche minuto, scuotendo la testa e ridacchiando X disse: "Siete pazzi, deve essere ben sottile la linea che mi separa da voi".
Allora mi rivolsi a lui: "Come diavolo hai fatto a scoparne otto in una volta sola? Cosa mangi a colazione?" X ci guardò come se fossimo dei babbei creduloni. "Non le ho scopate tutte. Questa storia è stata gonfiata. Una soltanto."
"Quella sul divano?"
"Già."
  Naturalmente Douglas sapeva perfettamente come si erano svolti i fatti. Quello che voleva sapere era come li considerasse il criminale stesso. Mantenendo il dialogo su un tono sgradevolmente equivoco e brutale, fu possibile scoprire molti aspetti del crimine commesso dal punto di vista del criminale, il che sarebbe in seguito risultato assai utile nel realizzare strategie efficaci per contrastare crimini simili.

  Nel corso dell'interrogatorio di un sospettato per crimini sessuali, ad esempio, risulta particolarmente efficace la strategia di insinuare che la colpa, in qualche modo, sia stata della vittima e delle sue provocazioni, reali o immaginarie. Un simile suggerimento permette al criminale di sentirsi giustificato e compreso, allevia la sensazione di responsabilità sugli atti commessi e può sbloccare la sua necessità di confidarsi e raccontare lo svolgimento dei fatti.

© Stefano Re 2002
© Cooper&Castelvecchi 2003