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Real BDSM by Skorpio
da RossoScarlatto del 12 Dicembre 2003
Intervista di Eliselle

Ho trovato la Skorpio's BDSM page una delle più complete, equilibrate e piacevoli letture per scoprire il BDSM e i suoi insiemi e sottoinsiemi. Oltre alla voglia di comunicare il tuo pensiero, che cosa ti ha spinto a dedicare pagine così accurate a questa pratica?

Spesso, descrivendo i propri pensieri, li si conosce meglio. Il mondo del BDSM è un universo così vario, sfaccettato e denso di contraddizioni da stimolare sempre nuove riflessioni su noi stessi e sul modo in cui viviamo i nostri desideri. Ho messo online quelle pagine nel 1995 per conoscermi meglio. Mi permette di esplorarmi in terza persona, e soddisfa al meglio il mio narcisismo. Due vizi che coltivo con grande impegno.

Descrivi il BDSM come un gioco tra adulti consapevoli, ma qual'è il suo autentico significato e quali sono le dinamiche che motivano tale gioco?

Perchè dovrebbe esservi un "autentico significato"? La drammatizzazione delle proprie contraddizioni, la esplorazione dei nostri desideri intimi e del nostro modo di viverli è in fin dei conti sempre una espressione di noi stessi. Ci si sperimenta, ci si conosce in modo più profondo, ci si accetta. La psicologia classica dava ai comportamenti sadomasochisti una motivazione semplice e banale: una perversione della ricerca del piacere sessuale. Nel sadismo ci si voleva "vendicare" e nel masochismo si cercava la punizione come "permesso" per godere senza peccato. Molti studi più recenti ed illuminati esplorano differenti spiegazioni. Tra essi, apprezzo in modo particolare il punto di vista della Dott.ssa Dorothy Hayden, quando osserva come sovente il comportamento masochista sia una vera e propria riscoperta di un ego più "vero" - o percepito come tale in quanto alternativa all'immagine sociale che siamo forzati proiettare fin da adolescenti. Indubbiamente è una teoria affascinante, e trova non pochi riscontri. Ma alla fin fine che cosa importa? La percezione della nostra identità è un velo talmente leggero e volatile da sfuggire ad ogni classificazione. Siamo ciò che siamo: impariamo a gustarlo in modo consapevole.

Mi trovo d'accordo con te quando parli della contraddizione dei media, che incoraggiano gli amanti del BDSM ad uscire allo scoperto per costringerli poi a presentarsi come "deviati" o "perversi". Quale può essere una spiegazione di questo atteggiamento? La solita paura nei confronti di "ciò che non si conosce" o una scelta di negare le pulsioni umane per immolarle sull'altare della cosiddetta "normalità"?

I media non scelgono mai nulla, obbediscono alle dinamiche di mercato. Raffigurano il BDSM ovunque perchè il BDSM e il fetish vendono bene. Non gli danno alcuno spazio di riflessione perché la riflessione costa fatica e la fatica non vende. Il lato patetico della faccenda è come chi vive il BDSM reagisca a questa assurda ghettizzazione. Anzichè pretendere dignità per la propria passione si adegua all'immagine stereotipa che gli viene dipinta addosso dai media. La cosiddetta "scena BDSM" moltiplica sette e gruppi tribali in cui gli appassionati non fanno altro che cercare conferme alla propria identità di appartenenza. Patetici cortili pieni zeppi di adulti regrediti a livelli infantili alla disperata ricerca di forme di legittimazione reciproca. E queste patetiche "comunità" riproducono a favore dei media proprio quella immagine stereotipa, banale, penosa che i media poi riflettono e diffondono a loro volta. E' un circolo vizioso che attira soprattutto persone prive di personalità, in cerca di gruppi e culture in cui identificarsi. Del resto è anche facile da comprendere: per chi fuori del BDSM non sente nemmeno di esistere, il BDSM diventa una riscoperta esistenziale. Se patologia c'è nel BDSM, io la trovo in questo meccanismo.

Come si impara a gestire questo genere di desideri inconsci e a capire in quale misura e con quale sfumatura fanno parte di noi? C'è chi fatica ad accettare se stesso sentendosi un "deviato" o un "malato": come può agire per spogliarsi da questi pregiudizi e liberarsi da queste sensazioni negative ed errate?

Nessuna società accetta la devianza. Essa svolge il ruolo di "limite" per indicare ai suoi membri che cosa NON devono essere. Chi scopre in sè stesso il desiderio di "deviare" non può attendersi dalla società altro che condanna e biasimo - al meglio tolleranza e pietismo. Le risposte quindi vanno cercate dentro di noi. "Chi siamo" è una domanda illusoria: siamo ciò che crediamo di essere. Siamo "malati" e "deviati" nella misura in cui accettiamo queste definizioni per i nostri desideri e comportamenti. Nell'inconscio di ogni essere umano, inclusi il Papa, Ghandi e Madre Teresa di Calcutta vi sono desideri di distruzione, di morte, di autodistruzione. E vi sono desideri di tipo sadomasochista. Scegliere fino a che punto conoscere queste "ombre" del nostro lato oscuro - quanto spazio dare loro e in che modo conciliarle con una vita civile e con la nostra identità è un compito che costa fatica, applicazione, onestà con noi stessi. E ovviamente è una scelta.

Domanda provocatoria, ma puramente teorica: ti senti più a tuo agio in un ruolo dominante o in un ruolo sottomesso?

Riguardo ai ruoli: un aspetto sostanziale che spesso viene banalizzato riguardo ai ruoli riguarda la loro stessa essenza. Si può essere "sottomessi" o "dominanti" solo in relazione a qualcun altro. Le fantasie feticiste (totemiche) non comportano una condizione di sottomissione o dominazione perchè riguardano solo noi stessi. In esse siamo al tempo stesso sottomessi e dominanti. Quando queste fantasie vengono condivise con un'altra persona, occorre necessariamente rifare tutti i conti con lei, con le *sue* aspettative, attitudini, fantasie. E' solo dalla relazione che esce il "ruolo". Chi applica la propria fantasia al partner continua a giocare da solo - usa soltanto bambolotti di dimensioni piuttosto grandi.
Riguardo a me: di norma non rispondo a domande sulla mia vita privata. I vissuti BDSM sono, per me, aspetti di grande delicatezza e inestimabile valore - per questo ne difendo la dignità con un attento riserbo. Ma posso dire senza problemi che ho vissuto entrambi questi ruoli con estremo piacere. In passato mi sono trovato per molti anni quasi esclusivamente nel ruolo sottomesso, mentre da pochi anni apprezzo talvolta anche le emozioni del ruolo dominante. Questo a volte crea qualche difficoltà ma nessuna confusione: questi ruoli non sono per me comportamenti "a sé" - si esprimono solo quando trovano quelle condizioni - direi quelle delicate alchimie di sensi - proprie di una relazione di reciprocità. In pratica essi dipendono dal feeling che si verifica - quando si verifica - tra me ed un'altra persona. Sono con ciascuno una scoperta nuova, differente e unica. Come lo è il sesso, del resto.

In breve, quali sono i termini del gioco, i limiti oltre ai quali non si può andare nel BDSM?

Uno dei problemi del BDSM è proprio che, per sua natura, la relazione di dominazione / sottomissione tende a raggiungere e violare i limiti che si pone. Questo presenta il problema di distinguere il vissuto BDSM da una relazione di puro e semplice abuso. Per farlo sono stati stabiliti dei criteri semplici e facili da ricordare, ovvero il famosissimo SSC (Sano Sicuro e Consensuale). Questa triade si propone di offrire un facile e identificabile vademecum per capire cosa è BDSM e cosa non lo è più. Per essere BDSM, una situazione deve restare Sana (le persone coinvolte devono essere mentalmente equilibrate e non sotto l'effetto di droghe), Sicura (non deve procurare lesioni gravi e indesiderate alla persona o alla sua situazione socio-familiare) e Consensuale (tutti i coinvolti debbono essere informati su ciò che avviene ed avere espresso valido consenso nel parteciparvi).
Anche se la maggior parte delle persone riconosce la validità di questi principi, non poche discussioni accompagnano questi parametri nel mondo BDSM. E' sano ad esempio fare BDSM dopo aver bevuto tre birre? E' sicuro fare BDSM nel proprio ufficio?
E' valido il consenso di un giovane perdutamente innamorato? Altri parametri, come il Rack (Risk-Aware, Consensual Kink - Consapevolezza del Rischio nella Passione Alternativa N.d.T.), sono stati proposti e vengono discussi.
Di sicuro chi pratica BDSM deve affrontare la questione dei limiti che si pone con onestà e attenzione. Una bella fatica il BDSM vero? Molto diverso dall'idea di scambiarsi due frustatine come raccontano pessimi scrittori e mostrano sempre più film di serie B...

Risulta interessantissima la parte del tuo web-site dedicata allo Zodiaco: se devo essere sincera, mi sono ritrovata molto nella versione sadica del mio segno... come mai hai scelto un angolo dedicato ai segni zodiacali, sei un appassionato?

E' stato più che altro un caso. Tra l'altro quei profili sono molto vecchi, li ho scritti un po'per scherzo nei primi anni '90 per accompagnare la pubblicazione dei disegni dei segni zodiacali in chiave BDSM. Se ti interessa, ne trovi la versione aggiornata e ampliata qui:
Ad Astra

Il tuo web site raccoglie anche i tuoi disegni e le tue poesie; a questo punto sorge spontanea una domanda: ti senti più a tuo agio come scrittore, come poeta o come artista?

Sono tutte espressioni della mia personalità - ciascuna offre strade differenti per "essere". Scrivere richiede di norma più riflessione, dipingere necessita di più rinunce.

Ci vuoi parlare del tuo libro "Mindfucking - Come fottere la mente" sulla storia dei condizionamenti e sui metodi per contrastarli?

"Vietato leggere questo cartello"
"Dovresti amarmi"
"Voglio che tu mi domini"
"Disubbidiscimi!"
"*Non* lo ho letto, e *non* mi ha entusiasmata"
Noi siamo ciò che ci dice la realtà attorno a noi. La realtà è ciò che decidiamo noi. Poi ce ne scordiamo, appositamente. Perchè comporta una grande responsabilità - ed una altrettanto grande incertezza. Mindfucking offre qualche spunto per rinfrescarci la memoria.

Ultima domanda: se ti chiedessero un tuo consiglio spassionato a chi vuole accostarsi al BDSM, che cosa risponderesti?

Di non avere fretta. Di darsi sempre tempo per assaporare e digerire ciò che vive. Di non cercare maestri e discepoli. E di non ascoltare consigli.


da RossoScarlatto del 12 Dicembre 2003
Intervista di Eliselle