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PADRONE IN RETE
  Internet, il calderone dell'inconscio collettivo che permette ogni sorta di proiezione e vissuto mediato, ha fornito alle nascenti esigenze di alternanza di potere dei generi il terreno ideale per affacciarsi, esprimersi, sperimentare e farsi realtà. Ma Internet è, nella sua infinta contraddizione, privatissimo spazio intimista e pubblica piazza di cui chiunque fruisce: esibizionismo assoluto dell'anonima mente umana e dei suoi fantasmi più segreti. Ciò che era proibito oggetto del desiderio, fantasia masturbatoria maschile nel sonetto e nel libro, ciò che era patologia, immagine e comportamento chiuso nei libri di medicina della mente e nelle stanze da letto a pagamento di ogni epoca e civiltà è stato annunciato al mondo dal monitor. Dapprima racchiuso in ambigui e privatissimi circoli virtuali, popolato da improbabili nomi mitologici e acronimi incomprensibili, si è poi man mano diffuso, aperto alla vista e decodificato, persino spiegato nei suoi dettagli tecnici ed esibito come pietra dello scandalo, talvolta enfatizzato come fonte di salvezza, misura e spiegazione dell'intera esistenza umana. Da peccaminoso e vietato sudore notturno è divenuto costume esibito, provocatorio atteggiamento, moda e stereotipo. Ed ecco che, sulle rovine di questa esplosione di fruste, tacchi, corpetti e pellicce, le eredi di Wanda prolificano, le emule di Clara ed Elena si riproducono, la progenie di Lilith emerge trionfante per assegnare al Maschio il ruolo che gli spetta: stare ai loro piedi.

  L'impatto emotivo iniziale, le immagini di tacchi a spillo puntati sul volto maschile, di uomini inginocchiati a baciare stivali e di fruste che disegnano arabeschi sulle natiche di poveri mariti sottomessi non deve però rendere ciechi di fronte a ciò che sotto questa superficie si indovina, cresce e si afferma. Non si tratta di donne-strumento, non si tratta di giocattoli nelle mani dei Maschi, che svolgono soltanto un ruolo predefinito di "variabile" nel loro immaginario erotico. La Dominatrice o Mistress non è come potrebbe a un primo approccio sembrare il frutto di una noia sessuale imperante, la salsa piccante che un Maschio stanco e decadente ricerca come panacea del desiderio. Queste donne affiancano poesie a osservazioni sui metodi migliori per umiliare il proprio partner, discutono sulle gradazioni di sofferenza e frustrazione che i loro compagni possono sopportare e su come miscelarli con gratificazioni emotive e sessuali, litigano sul valore della frustata richiesta e ottenuta dal Maschio sottomesso. Non si tratta dell'ochetta bella ma senza anima né cervello, ma della vicina di casa, della compagna di classe, della collega di lavoro che scopre di avere un potere e che contempla la possibilità di usarlo. Le Donne Dominanti sono uscite dalla rivista pornografica per entrare nella vita quotidiana. La Virago non è più una donna speciale, ma qualcosa di speciale e potenzialmente presente in ogni donna. Maschio, sei avvertito.

  Nel trattare il FemDom occorre anzitutto chiarirne la collocazione. Il FemDom o Dominazione della Donna è per alcune persone uno stile di vita e per altre un gioco erotico di "sessualità alternativa", ed è di norma considerato come una delle categorie più note e diffuse del BDSM. BDSM è un acronimo di lingua inglese che sta per Bondage e Disciplina, Dominazione/Sottomissione e Sadomasochismo. Con questo termine si fa riferimento a livello internazionale a tutti quei giochi sessuali o stili di vita che afferiscono a queste forme di relazione principalmente sessuale, definita appunto "alternativa" rispetto alle forme di relazione considerate canoniche. Il BDSM è preso assai sul serio da chi lo pratica, e vere e proprie comunità di persone sia in Internet che dal vivo si incontrano, discutono e organizzano eventi e attività inerenti a questa comune passione. Come vedremo, molteplici sono le forme in cui le persone vivono e considerano questa attività: da ferrea regola di vita a passatempo erotico. Si rimanda il lettore al box nella pagina precedente per una definizione di terminologia tecnica del mondo FemDom.

  Ampio spazio viene dato alle citazioni in questo capitolo. Abbiamo con questa scelta voluto fornire un tratteggio immediato del panorama che descriviamo, anche perché alcuni suoi aspetti risultano così lontani dal comune senso di realtà da risultare incredibili. Lasciar parlare direttamente le fonti è il modo migliore che abbiamo trovato per fornire al lettore un quadro verosimile di questa affascinante realtà. Proprio perché non parliamo di stereotipi o giocattoli di fantasia, le anime di queste Domine si mostrano naturalmente differenti, sfaccettate, e così si manifesta il loro modo di esprimere e utilizzare il potere che posseggono. Vediamo alcune significative espressioni di questi volti di dominazione.

© Stefano Re 2003
© Cooper&Castelvecchi 2003