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LA MINACCIA DELL'INDIFFERENZIAZIONE
La personalità si divide in maniera essenziale in personalità maschile e personalità femminile. Laddove non vi è un Tu non vi è un Io.
L. FEUERBACH


  Un aspetto di questa mutazione in atto che desta non poche preoccupazioni è che 10mila anni di Storia non si dimenticano in un decennio. Tutti noi, Maschi e Femmine, portiamo nei nostri geni le tracce delle paure, dei desideri e dei successi dei nostri progenitori. E tutti ci troviamo a vivere calati in un sistema sociale, economico e culturale che è stato originato da una cultura di genere maschile. È evidente che grandi cambiamenti sono necessari per allineare le strutture sociali, il mondo produttivo e l'intera struttura della società ai cambiamenti in atto, ed è evidente che questo cambiamento debba essere attuato in tempi rapidi. In assenza di queste modificazioni, le donne entrano nel mondo del lavoro maschile e ne scalano i gradi di potere secondo strategie forzate e forzanti. Vi sono donne che sfruttano il cliché relazionale della donna passiva, offrendo servigi sessuali concreti o simbolici a colleghi e superiori al fine di ottenere potere e avanzamenti di carriera. Questo comportamento viene spesso osteggiato da altre donne, che vi vedono a ragione una profonda mortificazione della figura femminile e delle sue capacità professionali. Vi sono quindi donne che si inseriscono nel mondo del lavoro eliminando ogni aspetto di seduzione e concedendo espressione solo alla più piatta e impersonale professionalità. Questo modello sembra aver trovato ampia diffusione negli Stati Uniti, ad esempio, dove le rigorose leggi sulla discriminazione e sulle molestie impongono riti sociali nuovi e in parte assurdi, che bandiscono dall'ambiente di lavoro ogni sorta di confidenza o dialogo relativi a informazioni personali, relegandoli al "fuori orario" in una sorta di scissione della personalità "professionale" da quella "relazionale". Le donne insomma cercano di trovare un modo di adattarsi alle regole del mondo produttivo quale è stato costruito dagli uomini, per gli uomini, secondo i criteri più ovvi da un punto di vista maschile. Risulta evidente che in questo ambiente le donne tendano ad assumere tratti mascolini associati alle posizioni di potere, e non stupisce di trovare una sempre più ampia femminilizzazione degli uomini che rinunciano a ruoli di potere in favore di queste nuove Amazzoni aziendali.

  Altrove compaiono nuove forme di relazione produttiva, in cui la personalità individuale e le sue caratteristiche assumono un ruolo nuovo e differente. Troviamo quindi ad esempio modelli di interazione materna nella gestione di staff operativi, la rinascita di legami fiduciari ed emotivi in ambiente lavorativo e via dicendo. Strade nuove e certamente dense di insidie e problemi, che sembrano indicare nuove vie percorribili verso un nuovo mondo del lavoro e una diversa società produttiva. Non sappiamo dire se e quando queste nuove forme di relazione professionale troveranno diffusione e con quali risultati. Ma certo resta che, in un panorama lavorativo che indica come unico metodo di inserimento e avanzamento la mascolinizzazione della donna a fronte di una femminilizzazione dell'uomo, si creano le premesse per una generale confusione dei ruoli e delle aspettative di genere, che si traduce ancora una volta in un problema assai profondo di identità.

© Stefano Re 2003
© Cooper&Castelvecchi 2003